Nuovo packaging per l’amaro St. Hubertus

Il 27 luglio, presso il Relais Fiocco di Neve di Limone Piemonte, è stato presentato il nuovo packaging dell’Amaro St. Hubertus. Si tratta di un cambio look che mantiene intoccate tutte le caratteristiche e la storia di questo distillato così indissolubilmente legato alla montagna.


Una storia antica per un ingrediente unico

La storia di questo Amaro parte da molto più lontano di quanto potremmo immaginare. Dobbiamo andare indietro di oltre 300 milioni di anni, in Alta Val Maira, dove ora c’è il bellissimo Altopiano della Gardetta. Qui in un’era precedente persino alla comparsa dei dinosauri, si trovava il fondale dell’Oceano del Tetide, che separava la placca europea da quella africana.

Della storia geologica di questo territorio straordinario oggi rimangono i fossili, che si possono ancora ritrovare tra i sassi di questi monti e rimangono anche alcuni esempi di una flora unica, come il lichene scandinavo. A riprova delle sue antichissime origini, anche se potrebbe sembrare incredibile pensarlo, questo organismo si trova solo in due posti: il circolo polare artico e le Alpi Occidentali, appunto.


Ecco, il lichene scandinavo: chiunque ne conosca il profumo potrà ritrovarlo immediatamente nell’Amaro St. Hubertus, di cui è uno degli ingredienti caratterizzanti. Ed ecco, anche, perché si dice che questo amaro sia davvero una dichiarazione d’amore per la montagna.

Carattere, potenza ed eleganza sono le parole chiave di St. Hubertus, l’amaro che viene prodotto dalla distilleria Bordiga, attiva dal 1888 alle porte di Cuneo, lungo la strada che sale fino alla Val Maira.

“Un Amaro Riserva che nasce da un’antica ricetta data in regalo da un amico cacciatore Alpino al Cavalier Pietro Bordiga - raccontano Claudio Arneodo e Riccardo Molinero, due dei titolari della distilleria dal 2009 – Non a caso, il simbolo dell'amaro, anche nel suo nuovo packaging, è un camoscio, animale alpino per eccellenza, che vive sopra i 2500 metri d'altitudine nutrendosi proprio di quelle essenze che ritroviamo nel St. Hubertus”.

Il nuovo pack di St. Hubertus

La nuova bottiglia dell’Amaro St. Hubertus nasce dalla voglia di valorizzare un prodotto importante senza perdere di vista la sostenibilità che permea tutti i prodotti di Bordiga.

La bottiglia, infatti, è fatta con vetro 100% riciclato e certificato che arriva solo dalle campane del vetro, quello che tutti noi contribuiamo a salvare con il nostro impegno quotidiano. Ne è testimonianza il colore azzurro non sempre uniforme della bottiglia dato dalle bottiglie di colore più chiaro e più scuro fuse insieme. Anche la leggera differenza che si può percepire fra una bottiglia e l’altra sono testimonianze del vetro riciclato.

L’etichetta, invece, nasce in continuità con quella precedente, con il camoscio nel suo ambiente naturale su carta ruvida che da matericità e presenza al prodotto con la scritta St Hubertus in lamina ramata che impreziosisce il prodotto. Un design, da oggi ancora più elegante e al passo coi tempi per valorizzare ulteriormente un amaro premium e naturalmente senza limiti.


St. Hubertus: la montagna in un Amaro

Fin dai tempi del Cavalier Pietro Bordiga, l’attenzione alla qualità delle materie prime è stata un punto fermo sul quale la distilleria ha costruito man mano i suoi successi, continuando negli anni la stessa filosofia fino a oggi.

Tra le sue botaniche ci sono componenti balsamiche come la menta piperita, i licheni e l’achillea. “Le componenti amare, invece, sono dettate da due tipi di genziane spontanee montane. La prima è la lutea, che viene raccolta in autunno e di cui si utilizza la radice. La seconda è la gentiana acaulis, ovvero la classica genzianella dai fiorellini blu, che si raccoglie in primavera e di cui si utilizzano proprio i fiori”, raccontano Arneodo e Molinero. Le altre botaniche presenti nell’amaro sono rigorosamente segrete, “Però possiamo dirvi perché le erbe di montagna sono notoriamente più profumate. È questione di genetica e sopravvivenza, l'unico modo per attrarre gli insetti necessari per la loro riproduzione”.


Tutte le botaniche sono raccolte a mano dai montanari, e insieme all’acqua alpina sono le basi da cui i maestri distillatori di Bordiga partono per produrre il St. Hubertus – oltre a tutti gli altri prodotti che hanno reso celebre la distilleria: amari, vermouth e gin. Le fasi successive di produzione comprendono l’infusione delle botaniche in alcol e infine la distillazione.

Il risultato di questo processo accurato è un amaro dal sorso intenso e insieme elegante: un insieme armonico in cui la potenza alcolica dei suoi 38 gradi non sovrasta in alcun modo il perfetto equilibrio tra la parte balsamica e le componenti amare, che si fondono in un finale di grande persistenza.


L’Amaro St. Hubertus, con il suo carattere così schiettamente montano, è perfetto come fine pasto, ma funziona anche come aperitivo inconsueto, magari con ghiaccio, e può regalare grandi sorprese in miscelazione, dove da qualche anno l’utilizzo degli amari è sempre più di tendenza.


I bartender, e con loro i clienti, apprezzano infatti la capacità che questo genere di liquore ha nel bilanciare e arricchire il profilo di un cocktail, aggiungendo una nota di contrasto che crea armonia e profondità.

Photo credit: Velier S.p.A.

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