Charles Gordon, bis nipote del fondatore William Grant, decise di creare un team di artigiani del rame all'interno della distilleria, una squadra che si occupasse della manutenzione degli alambicchi o di costruirne di nuovi. Insieme alla lavorazione del rame, anche quella dei legni era gestita internamente: nel 1959 Gordon volle un reparto di cooperage dedicato alla lavorazione dei cask, che ancora oggi rimane in funzione. Glenfiddich è rimasta una delle pochissime distillerie a gestire in autonomia questo processo fondamentale per la realizzazione di grandissimi whisky.
Glenfiddich 15 Y. O. |
La produzione di Glenfiddich 15 segue un procedimento particolare. Il mash ottenuto dall'aggiunta di acqua all'orzo maltato viene mantenuta in movimento per circa sei ore grazie a dei rastrelli rotanti; il "wort", ovvero il mosto di acqua e orzo maltato, viene quindi trasferito nei Washback, i grandi tini di fermentazione in legno di Douglas, all'interno dei quali si svolge la fermentazione a opera di lieviti selezionati. Dopo la distillazione, Glenfiddich 15 invecchia per almeno 15 anni in botti di rovere americano nuovo, ex bourbon e ex-sherry. Ogni barile viene poi svuotato all'interno del "Solera Vat", un grande tino di legno decicato all'assemblaggio e mai svuotato dal 1998 a oggi.
Glenfiddich 15 Y. O. |
Glenfiddich 15 è un whisky facile da approcciare ma non manca di complessità. Al naso sprigiona note di mou e vaniglia, al palato è molto morbido con le note caratteristiche dello sherry oltre a marzapane, zenzero e cannella. Chiude con un finale ricco e morbido. Si consuma liscio, con ghiaccio o in versione highball accompagnato da Fever-Tree Soda Water. Ottimo anche per il classico Scotch Sour. Mai scontato l'abbinamento con una fetta di crostata di mele accompagnata da un ottimo sorbetto di mele o gelato alla vaniglia.
Photo credit: Velier S.p.A.