Durante le degustazioni organizzate dal Club Amici del Toscano in occasione di TUTTOFOOD 2025, ho avuto il piacere — anzi, la sorpresa — di scoprire un gin che fino a quel momento mi era del tutto sconosciuto. Ma, come si suol dire, meglio tardi che mai!
Parlo del Gin Gin, il gin al tartufo firmato Savini Tartufi. Un prodotto che colpisce fin dal primo assaggio, nato dall’estro di Cristiano Savini, che da una chiacchierata con il suo barman del Savini Tartufi Restaurant di Milano, decide di creare un Gin tutto suo. È stato proprio durante una chiacchierata con lui che ho scoperto la storia di questo distillato unico: la volontà di creare un gin che fosse un omaggio al bosco, alla brina del mattino, a quella natura che sa essere tanto misteriosa quanto affascinante — il tutto osservato, dice lui, “attraverso una simpatica ragnatela”.
Il progetto parte da un’idea semplice, ma affilata: creare un gin essenziale, secco, capace però di distinguersi grazie all’inconfondibile nota del tartufo.
Il risultato? Un distillato intenso e affascinante.
La gradazione alcolica importante — 45% vol. — lo rende particolarmente etereo e asciutto. La base è un alcolato di ginepro, ottenuto distillando un’infusione di bacche in alcol di grano. A questa si aggiunge una seconda fase di infusione, dove entrano in scena tartufo, rosmarino e timo freschi, lasciati a macerare per circa due giorni. Infine, il gin viene filtrato, rettificato e imbottigliato.
La vera particolarità di Gin Gin? L’unione di due tecniche produttive diverse, fuse armoniosamente in un’unica esperienza sensoriale.
Al naso, spiccano subito il tartufo e il rosmarino, accompagnati da una vigorosa nota alcolica che richiama il sottobosco.
In bocca, il rosmarino resta protagonista, ma si affianca alla dolcezza del ginepro in un equilibrio sorprendente.
Gin Gin si esprime al meglio in miscelazione con toniche chinate o in abbinamento a vermut secchi, ma è altrettanto affascinante gustato liscio, per coglierne ogni sfumatura.
Un gin che non dimentica le sue radici toscane, ma le reinterpreta con eleganza e originalità. Da provare — senza esitazioni.